#casta diva norma vincenzo bellini
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francesco-nigri · 2 years ago
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La poesia di Promessa di Matrimonio di Francesco Nigri ad Hebe Munoz
La poesia di Promessa di Matrimonio di Francesco Nigri ad Hebe Munoz Perchè tu sei il miracolo del sempre .. Sono rinato così tante volteche conosco la paura ultimaquella dell’acqua sorgivache teme il fontarsil’affievolirsi del ricciolo all’arialo scorrersi dell’ultimosarò fresca d’artesia ancorasarò limpida del pelo libero delle goccesarò gustosa ancora del puroo tutto finirà così d’un salto…
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opera-ghosts · 1 year ago
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Grace Moore sings Casta Diva from Bellini's opera Norma. From A Lady's Morals movie.
Remembering Grace Moore on her birthday:
b. December 5, 1898, Del Rio, Tennessee d. January 26, 1947, Copenhagen, Denmark
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paul-archibald · 9 months ago
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Sicily
https://on.soundcloud.com/zsEoRr2fHVyXaunn7 Sicily is the largest and most populous island in the Mediterranean Sea. It has a picturesque coastline and historic towns, and offers beaches, mountains, active volcanoes, and even skiing in winter. It produces wine, almonds, pistachios, olives, citrus, and seafood but also has a rich culture in arts, music, literature, cuisine, and architecture. In…
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yandlercardell · 2 months ago
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Tanti auguri alla DIVINA❤️.
Non ho nient’altro da aggiungere, la tua voce, le tue espressioni, parlano già tanto…
Eri, sei e rimarrai sempre viva
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chez-mimich · 3 months ago
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DANILO REA_OPERA IN JAZZ
Per rendere “simpatico” il jazz al grande pubblico non c’è strada migliore che cercare di renderlo digeribile con ibridazioni e ammiccamenti con i ritmi della grande musica popolare. Operazioni simili si sono già viste alla televisione, per esempio per la danza, basta ricordare le trasmissioni televisive di Roberto Bolle che si è prestato a questa operazione di grande divulgazione (e quindi forse anche Andrea Bocelli andrebbe ascritto ai grandi divulgatori in campo musicale per la lirica). Un’operazione simile con il jazz la fa Danilo Rea che a JazzMI ha presentato, sabato scorso al Teatro della Triennale di Milano (ex-Teatro dell’arte), “Opera in jazz”, operazione piuttosto compressa, volta a portare il jazz a dialogare con i grandi interpreti del passato della lirica italiana. Pezzi ed arie celeberrime dell’opera lirica sono rielaborate al pianoforte in chiave jazzistica, mentre su uno schermo scorrono immagini, fotografie e filmati storici degli interpreti dell’opera. Si incomincia con una “Casta diva” nella memorabile e irraggiungibile interpretazione di Maria Callas da “Norma” di Vincenzo, Bellini, si prosegue con “Una furtiva lagrima” dall’ “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, cantata da Enrico Caruso, e via via fino ad arie meno consumate dall’uso, ma sempre di grande impatto, concludendo, per il bis, con la canzone italiana per eccellenza, ovvero quel “O sole mio” di  Alfredo Mazzucchi e Eduardo Di Capua, celebrata, cantata e ricantata in tutto il mondo con una impennata di celebrità in questo nuovo millennio. E il jazz? Bisogna riconoscere che, nonostante queste operazioni siano sempre un po’ rischiose, il risultato è assolutamente pregevole, date anche le capacità tecniche di prim’ordine di Danilo Rea. Non era facile, come lo stesso Rea ha ricordato dal palco al folto pubblico, dialogare con un cantante o una cantante che in realtà non ti ascolta, la cui voce, anzi la cui registrazione monofonica della voce, proviene dalla notte dei tempi della musica riprodotta. Rea riesce eccellentemente nell’operazione, tanto che qualche aria sembra continuare naturalmente nella sua tastiera poliedrica. Se qualche dubbio resta, almeno a me, è il senso generale dell’operazione, come se il jazz non bastasse a sé stesso e altrettanto vale per l’opera lirica. Ma io oltre a non fare testo, sono sempre un po’ troppo esigente e un po’ troppo rigoroso, anche con me stesso, e queste “scampagnate musicali” mi sembrano sempre un po’ delle operazioni azzardate. Quelle che invece sembrano proprio di difficile digestione, sono le immagini proiettate sullo schermo, di una bruttezza e di un cattivo gusto esemplari: elaborazioni elettroniche di rose che fioriscono, fiocchi di neve da centro commerciale, bolle, riflessi, ombre e tramonti napoletani degni di una pizzeria. Forse, se proprio necessario, sarebbe bastato proiettare le rare immagini della Callas, di Beniamino Gigli, di Mario del Monaco o di Mascagni, Rossini e Puccini nel loro originale e fascinosissimo b/n. Spero soltanto che il Roberto Grossi che ha curato la parte video della serata, non sia lo stesso Roberto Grossi, ex studente nella mia stessa scuola e scenografo di mia conoscenza, perché sarebbe la fine di una amicizia…
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lecodellariviera · 1 day ago
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IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE presenta EMANUELA E. ABBADESSA con il libro LA SUGGERITRICE
Giovedì 6 febbraio ore 16,30 presso l’ex Chiesa Anglicana a Bordighera IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE presenta l’ultimo libro di Emanuela Abbadessa La Suggeritrice, Ed Neri Pozza.
Sarà presente l’autrice EMANUELA ABBADESSA, Interverranno il soprano CARLA TALETE e il maestro ANTONIO PUNTILLO che eseguiranno arie d’opera del compositore Vincenzo Bellini, (dalla Sonnambula "Ah! non credeva mirarti"; dalla Norma "Casta diva che inargenti”; una romanza per voce e pianoforte "Vaga luna che inargenti") e un estratto del Pas de Deux dal Don Quixote di Minkus.
La stagione invernale de IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE dopo i fortunati incontri con le autrici Antonella Grandicelli, Silvia Montemurro e Simonetta Chiarugi, propone un pomeriggio di altissimo livello nella splendida cornice del centro culturale ex Chiesa Anglicana in compagnia dell’autrice e musicologa Abbadessa. Un pomeriggio imperdibile, denso di note.
Bio autrice EMANUELA ERSILIA ABBADESSA
Abbadessa Vive e lavora a Savona dove è consulente musicologico del teatro dell’Opera Giocosa. Collabora come drammaturgo e librettista con il Teatro Coccia di Novara e scrive per LA REPUBBLICA.
Esordisce nel 2013 con Capo Scirocco, vincitore del Premio Rapallo-Carige e del R. Brignetti Isola d’Elba, finalista ad Alassio Centolibri e al Premio Città di Rieti.
Nel 2016 pubblica Fiammetta, drammatico romanzo settecentesco ispirato alla vicenda amorosa che vide protagonisti il poeta Mario Rapisardi, sua moglie Giselda Fojanesi e il suo amante Giovanni Verga.
È da lì che viene la luce terzo romanzo del 2019, liberamente ispirato al fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden racconta la difficoltà nella definizione dell'identità sessuale, ed è stato candidato al Premio Strega 2019.
È librettista dell’opera Il caso Pertini, che ha esordito a Savona il 9 novembre scorso, sul processo avvenuto a Savona dal 9 al 14 settembre del 1927 dopo una lunga istruttoria conclusasi il 14 giugno di quello stesso anno, per l’espatrio clandestino di Filippo Turati.
LA SUGGERITRICE Ed Neri Pozza
Palermo, 1955. Ormai infranto il sogno di diventare una solista, la vita di Franca scorre sempre uguale.
Il suo lavoro è accompagnare al pianoforte le alunne di una scuola di danza diretta da un’ex étoile russa, e le note, che potrebbero uscire piene di senso dalle sue dita esperte, sono ridotte lì a semplice ritmo martellante, stancamente ripetuto. Soltanto a sera, nella sua stanza, Franca si riappropria della musica, di ogni sussurro, di ogni languore di cui la sua esistenza è priva. Poi, un giorno, nella scuola di Madame entra una giovane che pare un giunco, flessibile quanto gracile, la pelle diafana che somiglia alla porcellana. E quando le mani di Franca iniziano a muoversi sulla tastiera, quel corpo prende vita, si libra in volo, le braccia sono ali, i piedi non emettono suono al contatto con la terra, il movimento nasconde e sublima la fatica. La ragazza, Cristiana, diventa cigno, e Franca ne resta incantata. In breve tra le due si crea un legame strettissimo: Cristiana adora Franca, e Franca nel prendersi cura di quella creatura dal talento straordinario, nel suggerirle la via fra gli scogli della vita, trova una luce che non l’ha mai sfiorata prima. L’amicizia fra le due donne è limpida, senza segreti, fino al giorno in cui Carlo, professore di Storia e appassionato d’opera, irrompe in quell’equilibrio. E sarà Franca, ancora, a trovare le parole giuste per la competizione che si insinua tra loro.
@il_festivaldelleragazze
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atplblog · 3 days ago
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Price: [price_with_discount] (as of [price_update_date] - Details) [ad_1] Includes many beautifully prepared scores, extensive music glossaries, classical scores made easy and step by step Afro-Latin / Caribbean percussion. Scores Included: Twinkle Twinkle Little Star / Baa Baa Black Sheep / ABCs - Form Figure #1 Resolmilafatimila elegant sequence circle of 5ths - World Music Mastery for playing with anyone! Standard 1-4-5 progressions, beginner to advanced - Bars 30-32 of Praelude #1 by J.S. Bach - study of Seventh Suspended chords - Latin Piano (Montuno) 101: "La Bamba" C I-IV-V-IV major and minor (with I-ii-V-ii variation) - Satin Doll by Duke Ellington with 7th chords spelled out on the bass clef - Montuno Etude #0, Montuno Circles Makes Blues Scale, Shekere pattern as piano montuno - Yoruba Diasporas, Rumba Parts translated into Melodic Phrases - Calypso Study in Soca (Soul-Calypso) often the first side (bar) is Up and the second half is Down - Syncro-Nice Sacred Rhythm Scales, Major and Lydian Scales Sync with Sacred West-African Percussion - Conversation Pieces: Extremely Potent Repeatable Perpetual Motivations - Making Improvisation Effortless - Montuno Etude #1, Primer for First Time Montuno (Latin Piano) Technique - Montuno Etude #2, "That Makes This Heaven" C Major 1-6-2-5 Montuno and Bajo Tumbau (Bass) - Swing Montuno Study, 6/8 Swing Jazz, Montuno Rhythmic Tension added to the Melodic Role - Calypso Circles circles of fifths with calypso chuck (downbeat on the first half version) - Clavinet Keyboard Score 1,"Soca Clav" Soul-Calypso standard keyboard chuck - Clavinet Keyboard Score 2,"Superclav" Stevie Wonder's "Superstition" adapted to teach Clavinet Techniques - Bossanova Study, Sweet Love Song, Piano, Chords & Lyrics: "Lost In Love" - Affirmatinas: "Everything's going perfectly, now and ever more!" "Having what I'm wanting, wanting what I'm having" - Affirmatina Song, Piano and Lyrics: "My Successes Are Here" - Classical Derivative Affirmatina #1, "I Manifest My Destiny" based on Chopin Mazurka in C - Classical Derivative Affirmatina #2, "Chopin Made A Way" based on Chopin's C# minor waltz - Classical Derivative Affirmatina #3, "Let It Be's" based on Abbe Franz Liszt's "Liebestraum" - Clarinet Concerto in A Major, the Adagio, by Wolfgang Amadeus Mozart, reduction to piano solo - Canto: Gelido in Ogni Vena, from the opera Farnace by Antonio Vivaldi, piano, chords and vocals - Song To The Moon from the opera Rusalka, by Antonin Dvorak, melody / hook for piano and chords - Canto: The Triumph of Truth & Time (later the opera Rinaldo), George Frederic Handel, reduction to piano, chords and vocals - Canto: Laudate Dominum, Wolfgang Amadeus Mozart, reduction to piano, chords and Latin vocals - Romeo and Juliet Overture, Pyotr Tchaikovsky, Theme Reduction - Canto: Ave Maria (originally Ellens Gesang for Sir Walter Scott poems) by Franz Schubert, piano, chords and Latin vocals - Bel Canto: Casta Diva from the opera Norma, by Vincenzo Bellini, reduction to piano, chords and vocals - Andalucia later called The Breeze And I, by Ernesto Lecuona, reduction to piano, chords and melody - Les Caquets (short version) by Chevalier de Saint Georges (the Black Mozart), Trio Score version for Bass, Piano & Violin - Percs Score 1, Carmen - Carmen's Habanera, Clave, Percussion, Coro (Chorus) adapted to teach the percussion patterns - Percs Score 2, Yemaya & Santa Lucia, Agogo, Percussion, Coro (Chorus) in Yoruba and English - Percs Score 3, Afro-Blue (Obatala Orisha Song) with Chopin's Eb Prelude / Nocturn (1 verse). Many years of experience in teaching, performing, writing and band-leading have been condensed into handy reference materials, and step-by-step lessons that can be easy to follow, improve music understanding and appreciation. In this book are germs, seeds that can be expanded into lessons in many directions, all making musical understanding and music appreciating improve greatly. This book is great for self-study, and
Publisher ‏ : ‎ Givnology Wellness Arts, Charmony Division (6 April 2012) Language ‏ : ‎ English Paperback ‏ : ‎ 122 pages ISBN-10 ‏ : ‎ 0987871013 ISBN-13 ‏ : ‎ 978-0987871015 Item Weight ‏ : ‎ 299 g Dimensions ‏ : ‎ 21.59 x 0.71 x 27.94 cm [ad_2]
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sunset-supergirl · 3 months ago
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Happy birthday Vincenzo Bellini
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jpbennett · 1 year ago
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francesco-nigri · 2 years ago
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I poeti Hebe Munoz e Francesco Nigri sposi
I poeti Hebe Munoz e Francesco Nigri sposi È stato celebrato il 22 aprile 2023 il matrimonio tra la poetessa italovenezuelana Hebe Munoz ed il poeta italiano Francesco Nigri. L’evento si è svolto presso la bellissima Sala del Ridotto del Teatro Magnani di Fidenza ed è stato celebrato dalla Prof.ssa Maria Pia Bariggi, Assessore alla Cultura del Comune di Fidenza. Il Maestro Luca Pollastri ha…
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opera-ghosts · 1 year ago
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Soprano Maria Pedrini - Norma "Casta Diva" (Scena, Aria e Cabaletta) Live 1952
She studied at the Accademia di Santa Cecilia in Rome with Edvige Ghibaudo, and made her debut in November 1931 at the Teatro Adriano in Rome as Elena in Boito's "Mefistofele". At the Opera of Rome she appeared as Mozart's Countess in 1934. In 1936 she sang in the premiere of Malipiero's "Giulio Cesare". Her La Scala debut took place in 1939 as Fattoumah in Rabaud's "Marouf" and in 1946 she sang at La Scala in the first stage performance after the Second World War as Abigaile. In 1953 at the Opera of Rome she sang in the world premiere of "Medea" by Canonica Her repertoire included Aida, Amelia in "Un Ballo in Maschera",Elvira in "Ernani", Elena in "I Vespri Siciliani", the Trovatore and Forza Leonora, Elisabetta in "Don Carlos", Desdemona, Norma,Beatrice di Tenda, Paolina in "Poliuto", Lucrezia Borgia, Rossini's Mathilde and Amaltea / Sinaide in "Mosè in Egitto", Tosca, Gioconda, Maddalena, Asteria in Boito's "Nerone", Refice's "Cecilia", Chrysotemis,and Elisabeth in Tannhäuser. She retired from the stage early in 1957. She is certainly of those who should be classified as a dramatic soprano with agility.
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lampioneditrieste · 1 year ago
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31/12/23 -  "Concerto di fine anno 2023" - G.Cilona, dir. - G.Gianfaldoni, sop. - A.Nadin, mezzosop.- M.Ciaponi, ten.-P.Longo, m° del Coro - Orch. e Coro Fond. Teatro Lirico "G.Verdi" - Teatro Lirico "G.Verdi" - Trieste
Vi informiamo che domenica 31/12/23, ore 18.00, presso Teatro Lirico “G.Verdi” – Trieste, vi sarà l’esecuzione del “Concerto di fine anno 2023” – G.Cilona, direttore. dettagli 2 ore circa Programma Gioachino Rossini      Pas de trois – Choeur tyrolien da Guillaume Tell Gaetano Donizetti      Ah, mes amis! da La fille du r��giment Vincenzo Bellini         Casta Diva da Norma Vincenzo…
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trastornadosrevista · 1 year ago
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MON LAFERTE LANZÓ SU NUEVO ÁLBUM: "AUTOPOIÉTICA" 
El octavo disco de la compositora, productora y artista visual Mon Laferte ya está aquí. Y se trata de un universo plagado de sus obsesiones musicales, que nos permiten conocerla desde otras perspectivas, a partir de dos elementos que sirven de hilo conductor: la reinvención y la libertad creativa.
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Llegó “Autopoiética” y con él, una nueva forma de leer y escuchar a Mon Laferte.  Un disco compuesto por catorce canciones que la propia artista ha definido como uno mucho más reflexivo que sus trabajos anteriores y en el que experimentó con nuevas herramientas, creando sus temas a partir de bases rítmicas o samples, volviendo así a la esencia más alternativa de los primeros años de su carrera.  Esa valentía, honestidad y libertad que conduce a quien no tiene nada que perder. 
El título de su octavo disco viene del concepto de “autopoiesis”, acuñado por los biólogos chilenos Francisco Varela y Humberto Maturana en la década de los setenta para definir el proceso de automantenimiento de las células.  “Cuando estaba haciendo este álbum se instaló en mí la palabra autopoiesis y quise llevarla a este trabajo de una manera metafórica”, explica Mon.  “Me gusta creer en la idea de un renacimiento constante y convencerme de que, a pesar de las adversidades de la vida, tengo la capacidad de seguir reinventándome, ese es el gran don que todos tenemos”. 
En esta misión, Mon decidió además abrazar toda aquella música que la emociona.  La que disfruta, “con la que me pasan cosas a nivel corporal, emocional y también la que me hace pensar”, dice.  Es por eso que en “Autopoiética” podemos encontrar, entre otras propuestas, una cumbia rebajada en “Te juro que volveré”; trip-hop, mariachi y bolero en “Tenochtitlán”; referencias a la movida del tango electrónico en el interludio “Artículo 123”; un techno crudo en “Autopoiética”; una salsa con todas las de la ley en “Los amantes suicidas” y una reinterpretación impactante de “Casta Diva”, una pieza de la ópera Norma de Vincenzo Bellini, en donde reina precisamente lo mejor de aquel género docto y los guiños al dembow.  “Mi idea era mezclar todos los mundos que amo”, dice la artista. 
Y realmente cada tema es un mundo propio dentro del universo de “Autopoiética”.  Porque además de un despliegue de géneros, Mon nos llena de pequeñas pistas de otras obsesiones, de otros amores, a través del uso de samples, como la aparición de Los Ángeles Negros al cierre de “No+sad”, un sample de un diálogo de la película Hiroshima, mon amour en “40 y MM” y “Mew shiny”, una balada minimalista y experimental con un título que nos hace pensar ¿acaso Mon fantasea con ser maestra Pokémon? El álbum es un paisaje lleno de referencias para seguir conociendo las diferentes capas de una artista compleja que, muchas veces, la maquinaria de la industria y de los tiempos que vivimos, por su velocidad, no permite ver.
“Autopoiética” deja en claro algo muy interesante y es que los procesos creativos y las obras nacen en el momento en que deben nacer.  “Antes yo no habría hecho un disco así, definitivamente”, dice Mon.  “Siento que estoy en un momento de mayor seguridad en mí, en mi música.  Tengo una claridad que quizás antes no tenía. También estoy cada vez teniendo menos prejuicios.  Más sabe el diablo por viejo que por diablo, dicen, supongo que algo de eso hay”.
“Autopoiética” se encuentra disponible en todas las plataformas digitales.  Escuchalo aquí.
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soprano-sfogato · 5 months ago
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In the first half of the 19th century it was more impressive for a soprano to sing low rather than high. Because of this, many singers used to transpose the key of arias down. The most famous example is Casta Diva from Vincenzo Bellini’s opera Norma – Bellini originally wrote it in G major, but Giuditta Pasta (for whom the role of Norma was created) transposed it down to F major, which is the standard key used today.
Classical music side of tumblr what is considered common knowledge or what is information that someone in the classical music community would know
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infinitelytheheartexpands · 3 years ago
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the FULL video of Lisette singing “Casta diva”
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hadescavedish · 5 years ago
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Casta Diva - Norma - Montserrat Caballe 
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